Elezioni in Italia per rilanciare i rischi fiscali e di mercato in Europa
Le imminenti elezioni italiane sembrano destinate a sfociare in un governo di destra. La tensione tra il nuovo governo e le istituzioni dell'UE è un rischio, che potrebbe mettere a repentaglio l'erogazione dei fondi dell'UE e limitare la capacità della BCE di contenere gli spread sovrani. Il 25 settembre in Italia si terranno le elezioni nazionali. Il prossimo governo sembra destinato a essere una coalizione guidata dai Fratelli d'Italia di estrema destra, con la Lega populista, e il più moderato Forza Italia. Mentre i partiti della coalizione hanno nel tempo ammorbidito le loro posizioni euroscettici, si prevede che sorgano tensioni con le istituzioni dell'UE in merito alla disciplina fiscale e alle riforme strutturali. Il governo punterà probabilmente anche a rivedere il piano Next Generation EU. La mancata attuazione delle riforme peserebbe sul potenziale di crescita dell'Italia e aumenterebbe le preoccupazioni sulla sostenibilità delle sue finanze pubbliche. Pertanto, il bilanciamento dei rischi è orientato verso un allargamento degli spread dei titoli di Stato. C'è uno scenario al ribasso più grave in cui le elezioni creano una crisi molto più profonda per l'Italia e i suoi mercati del debito pubblico. Se il governo italiano è in flagrante controversia con le istituzioni dell'UE, potrebbe diventare difficile per la Banca centrale europea sostenere il debito pubblico italiano con il suo attuale kit di strumenti, innescando i timori di un'altra crisi sovrana europea.
DOTT. DI TOMMASO FRANCESCO