NOTIZIARIO FDT CONSULTING 2 AGOSTO 2023
La Corte di Cassazione, con le ordinanze 24.7.2024 nn. 20591 e 20613, ha affermato che, in assenza di una previsione statutaria o di una preventiva delibera assembleare che ne determini l'ammontare, i compensi corrisposti agli amministratori a titolo di remunerazione per servizi di consulenza resi a favore della società amministrata sono indeducibili.
Fatti di causa
L'Agenzia delle Entrate aveva contestato ad una società l'indeducibilità dei costi relativi a contratti di consulenza conclusi con i propri amministratori, ritenendo che tali contratti fossero stati stipulati per mascherare i compensi attribuiti per le funzioni di amministratori. Pertanto, secondo l'Agenzia, in assenza di una preventiva delibera assembleare, i relativi costi non potevano essere dedotti.
Esito dei giudizi di merito
In secondo grado, le controversie venivano risolte con esiti diametralmente opposti.
Nel primo caso, i giudici accoglievano le istanze della contribuente, considerando gli elementi addotti dall'Agenzia a supporto della pretesa insufficienti ad integrare una presunzione grave, precisa e concordante idonea a far assumere una diversa configurazione alla natura dei contratti rispetto a quella qualificata e stipulata dalle parti (Cass. n. 20591/2024).
Nel secondo caso, invece, i giudici davano ragione all'Agenzia delle Entrate, valorizzando la differenza di contenuto dei contratti ritenuti simulati rispetto a quelli standardizzati, comuni ai tre amministratori, quale conferma che i contratti con gli amministratori altro non erano che un modo per riconoscere una retribuzione per l'attività di amministratore (Cass. n. 20613/2024).